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Autobus prende fuoco a Zogno, mezzo distrutto: in salvo l’autista

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Attimi di paura a Zogno, in provincia di Bergamo, dove nel pomeriggio del 14 febbraio un autobus di linea ha preso fuoco poco dopo aver scaricato gli ultimi passeggeri presso la fermata del locale acquedotto. Sul mezzo era presente soltanto il conducente, il quale non appena è ripartito ha subito notato un anomalo surriscaldamento del motore che ha poi innescato l’incendio a bordo del mezzo. L’uomo è fortunatamente riuscito a scendere dal veicolo e a chiamare i Vigili del Fuoco, che sono immediatamente giunti sul posto per spegnere le fiamme.

Autobus prende fuoco a Zogno

Stando a quanto riportato dalla stampa locale l’incendio sarebbe divampato nella frazione di Miragolo, con il mezzo che in quel momento si stava apprestando a salire verso la valle. Durante il percorso l’autista del bus ha però fatto in tempo a notare un surriscaldamento nel vano motore per il quale si è visto costretto ad accostare e ad abbandonare il veicolo in via Roncaglia.

Da qui si è poi in brevissimo tempo propagato un incendio che ha reso necessario l’intervento di due automezzi dei Vigili del Fuoco di Zogno, che hanno tempestivamente domato le fiamme e bonificato l’area circostante. Resta ora da capire cosa possa aver innescato l’incendio, anche se appare probabile che la causa sia da ricercare in un malfunzionamento del veicolo stesso.

Il precedente caso a Venezia

Quello di Zogno non è purtroppo il primo caso di mezzo pubblico che prende improvvisamente fuoco durante il tragitto. Lo scorso 4 dicembre un autobus di linea venne infatti avvolto dalle fiamme a San Liberale di Marcon, in provincia di Venezia, costringendo il conducente a far scendere tutti i passeggeri prima che l’incendio potesse provocare gravi conseguenze. In quel caso infatti, il mezzo era alimentato a metano e un’eventuale fuga di carburante avrebbe potuto comportare un’esplosione potenzialmente pericolosa per l’incolumità delle persone li presenti.


I mezzi pubblici saranno gratis in Lussemburgo dal prossimo 1° marzo

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Dal prossimo 1° marzo 2020 nel piccolo stato del Lussemburgo i mezzi pubblici saranno totalmente gratis, come già precedentemente annunciato lo scorso anno dal governo del Primo Ministro Xavier Bettel. Bettel, rieletto per un secondo mandato nell’ottobre del 2018 e che in precedenza aveva già reso gratis i mezzi pubblici ai minori di 20 anni, ha voluto con questa decisione dare una forte connotazione sociale alle sue politiche per i trasporti, che contestualmente diventeranno sempre più ecologici tramite la contemporanea sostituzione del parco mezzi con veicoli elettrici entro il 2030.

Mezzi pubblici gratis in Lussemburgo

Il Lussemburgo si appresta quindi a diventare il primo stato al mondo in cui il trasporto pubblico sarà completamente gratuito se si vuole viaggiare all’interno del paese. La conferma del provvedimento arrivò nel gennaio del 2019 da parte del ministro dei Trasporti François Bausch, inserendolo all’interno di un ambizioso piano per incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici tra la popolazione del granducato.

Attualmente infatti, soltanto il 17% dei lussemburghesi utilizza il trasporto pubblico per i propri spostamenti, contro l’83% che invece preferisce utilizzare mezzi privati. Il governo di Xavier Bettel intende innalzare la prima quota fino al 75%, implementando un poderoso progetto di ristrutturazione e ammodernamento della rete ferroviaria e tranviaria che comporterà l’utilizzo di tecnologie ecologicamente sostenibili e un investimento di 2,2 miliardi di euro fino al 2023.

All’interno del nuovo provvedimento, che interesserà i 600mila abitanti del Lussemburgo, non saranno però contemplati gli oltre 400mila lavoratori transfrontalieri che ogni giorno varcano il confine per recarsi nel paese. Per essi tuttavia verrà drasticamente abbassato il prezzo dei biglietti ferroviari dalla Francia, dal Belgio e dalla Germania.

Bus precipita in un burrone a El Salvador: 11 morti e 25 feriti

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Undici persone hanno perso la vita e altre venticinque sono rimaste ferite dopo che un bus è precipitato in un burrone a El Salvador, in America Centrale. Da quanto si apprende, il tragico incidente è avvenuto nella giornata di domenica 16 febbraio nel sud-ovest di El Salvador. Non lontano dal luogo del sinistro, inoltre, si trova il villaggio di Chiltiupan, a circa 55 km a sudovest della capitale San Salvador. La strada, secondo i quotidiani locali, è nota per la sua pericolosità.


El Salvador, bus in un burrone

Un bus è precipitato in un burrone profondo almeno 50 metri nel cantone di Las Flores, nel comune di Chiltiupán, nella regione a sud-ovest di El Salvador. L’incidente stradale si è verificato al chilometro 25 della strada che porta da Chiltiupán a Jayaque nel pomeriggio di domenica 16 febbraio. Secondo le prime ricostruzioni e le informazioni diffuse dalla Croce Rossa, l’autobus sulla Route 261 è caduto nella fattoria di La Florida. Almeno 25 persone sono rimaste ferite e altre 11 hanno perso la vita: 4 di loro sono morti sul luogo dell’incidente, mentre una persona è morta mentre veniva trasportata in ospedale. I feriti sono stati trasferiti all’ospedale di San Rafael a Santa Tecla.

Gli abitanti della zona, che sono venuti per aiutare le vittime dell’incidente, hanno riferito che molti hanno riportato gravi lesioni. Tra questi un bambino che è stato trasferito in un’ambulanza. Secondo le informazioni fornite dai comandi di salvataggio, inoltre, la velocità eccessiva del mezzo sarebbe stata la causa dell’incidente. Carlos García, uno dei locali che sono venuti in aiuto, ha detto che la gente proveniva dal cantone Mizata di Teotepeque. Garcia ha chiesto un muro di sostegno perché molti incidenti si sono verificati nella zona: la strada in questione è considerata tra le più pericolose.

Coronavirus, Flixbus da Milano fermato a Lione: autista negativo al tampone

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È risultato negativo al tampone faringeo per il coronavirus l’autista del mezzo Flixbus partito da Milano è rimasto bloccato a Lione: una passeggera aveva infatti segnalato la tosse anomala dell’autista alla Polizia. I viaggiatori, quindi, erano rimasti “confinati fino a nuovo ordine”. Mobilitati anche il Soccorso d’Urgenza e Santé Publique France per determinare la gravità della situazione, fino a quanto non è emerso che il conducente non presentava alcuna traccia di coronavirus nel corpo.

Coronavirus, bloccato Flixbus Milano-Lione

Nella serata del 24 febbraio la stessa Flixbus ha diramato un comunicato in cui citava la nota dell’Agenzia regionale di sanità francese in merito al caso dell’autista risultato negativo al tampone: “Nessuno dei passeggeri ha avuto sintomi. Il test Covid-19, effettuato sull’autista, che era stato condotto all’Ospedale Civile di Lione, ha dato esito negativo. Questi gli esiti comunicati questa sera dal Centre National de Référence”.

In mattinata infatti, i passeggeri a bordo del Flixbus partito da Milano erano rimasti bloccati alla stazione di Perrache, a Lione a causa di un caso sospetto di coronavirus. Una delle persone presenti a bordo, infatti, avrebbe allertato la Polizia della presenza dell’autista e di un passeggero con una tosse anomala.

Da quanto si era appreso, dalla Francia avevano annunciato controlli severi contestualmente all’aumento di contagi registrato in Lombardia. Il mezzo in questione, prima di arrivare a Lione, aveva effettuato anche le fermate di Torino e Grenoble intorno all’alba. Tuttavia, l’autista e un passeggero, che avevano presentato sintomi sospetti, erano stati trasferiti in ospedale per effettuare le opportune analisi. Almeno una decina di persone, quasi tutti cittadini italiani, erano stati confinati all’autostazione in attesa di indicazioni dalle autorità sanitarie locali.

Il caso del volo Alitalia

Situazione analoga era accaduta poche ore prima a un volo Alitalia partito da Roma e bloccato alle Mauritius: le condizioni per lo sbarco prevedevano una quarantena nella capitale. Sarebbero 300 in questo caso i passeggeri coinvolti. L’alternativa alla quarantena è il rimpatrio (senza sbarco) con lo stesso aereo con il quale sono arrivati.

Lussemburgo, non serve il biglietto: gli autobus sono gratis per tutti

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Rivoluzione in Lussemburgo, gli autobus dal 29 febbraio sono gratis per tutti. La misura è scattata con un giorno di anticipo rispetto alla data fissata del primo marzo per consentire alle stesse persone di poter utilizzare i mezzi pubblici in modo gratuito per partecipare ai festeggiamenti per il nuovo provvedimento.

Lussemburgo, autobus gratis per tutti

Sono tanti i motivi che hanno spinto il Gran Ducato a introdurre questo nuovo servizio tra questi la volontà di ridurre l’inquinamento dovuto alla circolazione delle macchine nell’ambito della lotta ai cambiamenti climatici. La decisione è stata presa per sensibilizzare le persone a muoversi con i mezzi pubblici e non con gli autoveicoli propri. Nel Paese gli ingorghi infatti sono molto frequenti a causa anche del forte traffico causato dalle migliaia di pendolari che si recano a lavorare ogni giorno in Lussemburgo ma risiedono in Belgio, Francia e Germania.

Il governo parla del progetto come di “un’importante misura sociale” ritenendo che il provvedimento riguarderà circa il 40% delle famiglie e porterà un risparmio di circa 100 euro in media per nucleo familiare all’anno. La gratuità sarà per tutti cittadini e non. Solo il biglietto ferroviario di prima classe resterà a pagamento per evitare sovraffollamenti.

Il costo totale del mantenimento della rete pubblica, il prezzo del biglietto di 2 euro e di tutti gli abbonamenti, circa 500 milioni di euro l’anno, sarà a totale carico dello Stato. Il ministro lussemburghese per la mobilità urbana, l’ecologista Francois Bausch, sogna di fare dello Stato “un laboratorio per la mobilità del 21esimo secolo“. Esistono misure simili nel mondo ma non sono così radicali.

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